Non è cane, non è lupo. Si sa soltanto quello che non è.
La storia di
Balto, ovviamente molto meno romanzata, è vera e nell'inverno del 1925 un coraggioso team di cani da slitta portò attraverso i ghiacci un vaccino indispensabile alla comunità.
Allo scoppio di una terribile
epidemia di difterite in Alaska, si rese necessario reperire un milione di entità di antitossina, ma il maltempo non permetteva agli aerei di alzarsi in volo e gli iceberg non permettevano alle navi di attraccare. Si decise quindi di usare il metodo che da sempre era utilizzato per trasportare la posta:
i cani da slitta.
Venne organizzata una staffetta di venti mute di cani da slitta che si assunsero il compito di trasportare l'antitossina da Nenana a Nome.Vennero percorse ben 674 miglia in circa 127 ore e mezzo (poco più di cinque giorni) con una temperatura media di 40 gradi sotto zero (arrivò infatti congelata), quando i normali corrieri lo facevano in 25 giorni.
Balto fu il cane che entrò in città con l'antitossina completando la corsa e per questo divenne il più famoso ed onorato meritando una
statua a Central Park e un cortometraggio (
Balto's race to Nome, 1925, 30' circa).
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Dedicata all'indomabile spirito dei cani da slitta che trasportarono sul ghiaccio accidentato, attraverso acque pericolose e tormente artiche l'antitossina per seicento miglia da Nenana per il sollievo della ferita Nome nell'inverno del 1925. Resistenza - Fedeltà - Intelligenza »
Sulla statua di Balto a Central Park è possibile leggere questa frase.
Purtroppo Balto venne successivamente acquistato insieme alla sua muta per esibirsi in uno spettacolo circense anche se, grazie a un commerciante di Cleveland che notò i cani in pessime condizioni, si organizzò una raccolta di beneficenza attraverso la radio salvando gli animali.
Nella foto, il ritratto del vero Balto che ha ispirato il famoso
cartone animato.